La dendrogeomorfologia è stata applicata allo studio di numerosi dissesti franosi in Italia ed all’estero a partire dagli anni ’90. Il metodo ricerca le anomalie di crescita di piante stressate dai movimenti di versante (fig.1 – piante inclinate – fig. 2 stress di accrescimento) e fornisce la datazione esatta (da annuale fino a stagionale) dei momenti di attivazione o riattivazione delle frane (fig.3 – grafico accrescimento con stress). Il fine è quello di ricostruire la “storia del dissesto franoso”, utilizzando le piante come “inclinometri naturali” in grado di registrare quello che è avvenuto nel passato, determinando quindi i periodi di attivazione/riattivazione del movimento ed quelli di quiescenza (fig. 4 – grafico temporale con anomalie di crescita e fig. 5 – mappe spazio temporali). Le anomalie dendrocronologiche vengono poi correlate all’analisi delle piogge estreme e di varia durata, fino alla individuazione delle soglie di piovosità (fig. 6 – soglia piovosità riattivazione frana) o ad eventi sismici ed antropici.